Può un fiume non avere una sorgente? Qualche volta, per fenomeni carsici di importanti dimensioni, i fiumi nascono già grandi e potenti, altre volte sono solo piccoli rigagnoli e in qualche caso sono figli di un ghiacciaio che alimenta i loro “passi” verso il mare. In questi casi il fiume scorre da una queste sorgenti fino alla sua foce, che può essere un altro fiume o il mare aperto.
C’è un fiume, però, ed è un fiume importante, lungo e davvero famoso, che non ha una sorgente riconosciuta. Ancora oggi vi è una disputa su quale sia la sorgente che dà vita ai suoi due immissari e, con buona pace dei cartografi più puntigliosi, è chiamato con il suo importante nome solo a partire dal punto dove questi si riuniscono. Il fiume è il Danubio. E i suoi due immissari, che hanno dunque nomi diversi, sono due piccoli fiumi della Foresta Nera in Germania, il Brigach ed il Breg. Questi due fiumi, in un punto preciso nella città di Donaueschingen si riuniscono, formando finalmente il Danubio. Il quale, pur avendo due immissari, resta però senza una sorgente riconosciuta. La questione sembrerebbe di poco conto, se non fosse che la disputa potrebbe avere importanti ripercussioni sul turismo e quindi sulla ricchezza dei luoghi, lasciando aperta la questione: qual è la vera sorgente del Danubio?
La vera sorgente del Danubio è stata considerata per molto tempo la fonte che si trova nella corte dei castello dei principi von Fűrstenberg a Donaueschinger, tanto che nel XIII secolo il villaggio di “Esginga”, come era chiamata la cittadina ai tempi, venne rinominato nell’attuale Donaueschingen, unendo la parola Donau ad Esginga con l’attributo “en” che indica appartenenza, provenienza. Nel XVI secolo, poi, maggiore ufficialità alla cosa fu data tramite un primo documento che registrava il rigagnolo proveniente da quella sorgente, con il nome di “Donaubächle”, ossia “il ruscello Danubio”. I geografi, però, identificavano nel frattempo la vera fonte del Danubio nella sorgente del suo immissario più lungo e ricco d’acqua, il Breg, la cui fonte si trova nel cuore della Foresta Nera nei pressi della Martinskapelle sui monti vicini a Furtwangen.
Ma gli abitanti di Donaueschingen non hanno mai accettato la classificazione e rimangono tradizionalmente fedeli alla loro versione della storia: per loro è solo da qui che si dovrebbe iniziare a calcolare la lunghezza del corso del fiume, forti anche del fatto che solo a partire da Donaueschingen i paesi che si trovano sul suo corso cominciano a chiamarsi an der Donau, ovvero “sul Danubio”; inoltre la “sorgente del Danubio”, allestita in grande stile nel castello con parco dei principi von Fűrstenberg, attira ogni anno molti visitatori che visitano anche le stanze dell’edificio e ammirano le preziose porcellane e gli splendidi arazzi in esso contenuto dando lustro e benessere economico alla città.
In ogni caso il Danubio è da decine di secoli un’importante via navigabile e conosciuto nella storia come una delle frontiere dell’Impero romano, esso scorre entro i confini di dieci paesi, Germania, Austria, Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia, Bulgaria, Romania, Moldavia e Ucraina, comprendendo nel suo intero bacino idrografico affluenti da altri paesi, Polonia, Svizzera, Repubblica Ceca, Slovenia Bosnia ed Erzegovina, Montenegro, Repubblica di Macedonia e Albania. Ma se il Danubio è così conosciuto in tutto il mondo non è solo per la sua lunghezza, 2.860 chilometri, ma per la spettacolarità del suo delta, incluso nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO, e per le positive e intime emozioni spirituali che richiama in chi lo osserva scorrere placido dalle belle sponde della suggestiva città di Vienna, sponde e sentimenti che hanno ispirato in Johann Strauss (figlio), uno dei più famosi brani di musica classica di tutti i tempi, il valzer “Sul bel Danubio blu”.
LEGGI ANCHE Aril, il fiume più corto del mondo