Quando il gigante Finn McCool costruì questa strada per collegare l’Irlanda alla Scozia, certo non si aspettava che sarebbe diventata una delle meraviglie del mondo moderno, questa, almeno la leggenda, che ha molti finali differenti e sui quali gli irlandesi non riescono proprio ad accordarsi.
L’idea che un gigante avesse costruito un ponte tra le due isole è stata fin dall’inizio fortemente supportata dal curioso fatto che in corrispondenza della costa opposta sono presenti alcune formazioni minori dello stesso tipo, facendo pensare a un antico selciato che s’inabissa nel mare da un lato, per emergere sull’isola di Staffa dalla parte opposta e per questo fu subito chiamato Selciato del gigante o Strada del gigante, in inglese Giant’s Causeway.
Lo scopo della sua costruzione era forse quello di affrontare il gigante Scozzese Angus o forse, semplicemente, di poter raggiungere la sua amata in Scozia. In ogni caso, da quando questo luogo fu scoperto dal Vescovo di Derry nel 1692, ha da sempre destato stupore e incredulità per la forma e la posizione delle rocce che lo compongono: oltre 40.000 colonne basaltiche a sezione esagonale che si dice cambino persino posizione a seconda delle maree. Oggi la scienza ci dice che si sono formate a seguito di un’eruzione vulcanica in un tempo compreso tra i 50 e i 60 milioni di anni fa, a seguito della quale il basalto, raffreddandosi, ha dato origine alle particolari cristallizzazioni, generalmente esagonali, ma ve ne sono anche a quattro, cinque, sette o otto lati.
Di altezze variabili generalmente fino a 12 metri, queste colonne di basalto possono arrivare a 28 metri sopra il livello in alcune scogliere e, partendo dal fondo marino, si estendono per alcuni tratti di costa nei pressi della cittadina di Bushmills, nella contea di Antrim in Irlanda del Nord, dando origine a siti con differenti caratteristiche che prendono il nome dall’impatto visivo che producono: “l’Organo”, lo “Stivale del Gigante” (che confermerebbe la leggenda), gli “Occhi del gigante”, i “Gradini di Shepherd”, l'”Alveare”, l'”Arpa del Gigante”, i “Chimney Stacks” (la pila di ciminiere), il “Cancello del Gigante” e la “Gobba del Cammello”, sono le più famose.
Per quanto siano forse le più suggestive e famose, queste colonne di basalto non sono le uniche al mondo: in Sicilia ci sono le isole dei Ciclopi di fronte ad Aci Trezza, le forre laviche del Simeto a Bronte, le Gole dell’Alcantara sui monti Peloritani ed i neck di Motta Sant’Anastasia; in Sardegna il “Cuccur’e Zeppara” a Guspini tra Terralba ed Iglesias e Capo Nieddu a Cuglieri tra Macomer ed Oristano; sul lago di Bolsena nel Lazio si trovano le cosiddette “Pietre Lanciate”; a Garni in Armenia ci sono conformazioni interessanti; il “Devils Postpile” in California è monumento nazionale; la “Torre del Diavolo” impressiona nel Wyoming; le “Organ Pipes” (Canne d’Organo) sono sul monte Cargill in Nuova Zelanda e le rocce di Panska si trovano nella Repubblica Ceca.
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ireland.com
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