Quelle isole galleggianti di plastica nel Pacifico

LE CORRENTI OCEANICHE HANNO ACCOMULATO DETRITI CHE FORMANO QUASI UN CONTINENTE

La plastisfera è un nuovissimo tipo di ecosistema scoperto in seguito alla formazione di due isole che non c’erano e che non dovrebbero esserci, si tratta delle due grandi isole dell’oceano Pacifico che si trovano al largo delle coste del Giappone e della California, che continuano a crescere alimentate dalle correnti oceaniche che trascinano lentamente e inesorabilmente in quei punti tutta la plastica presente nell’acqua.

Quando il fenomeno è stato scoperto ha suscitato grande rumore, le correnti oceaniche non sono molto veloci, ma la plastica ho un tempo di decadimento enormemente più lento di loro e galleggia, così, piano piano: tutte le particelle grandi e piccole che finiscono in acqua vengono così aggregate in due punti specifici dell’oceano dove le correnti si uniscono e lì stazionano formando grandi isole galleggianti di plastica.

La notizia è impressionante, l’impatto mediatico importante e il problema appare immediatamente enorme, con molte implicazioni alla sua nascita: basti pensare alle particelle di plastica in sospensione che vengono ingerite dai pesci, avvelenandoli. Ma ciò a cui non si è subito pensato, e che sta diventando invece un problema persino maggiore, è il fatto che tutti i detriti di plastica trascinano con sé i microbi del luogo di provenienza che si aggregano insieme ai detriti, sviluppandosi ed evolvendo all’interno della enorme massa gialleggiante delle isole. Questi microbi sono corpi estranei all’ambiente nel quale si insediano, provocando un cambiamento dell’ecosistema oggi non chiaramente prevedibile.

Un team della Woods Hole Oceanographic Institution ha condotto uno studio specifico sulla cosa ed ha spiegato che «La Plastisphere è la flottiglia delle comunità microbiche collegata ai detriti di plastica in mare». Gli esperti hanno raccolto campioni di plastica disseminati anche nel Nord Atlantico, in maggioranza della dimensione di un millimetro, e dopo averne analizzato i passeggeri microscopici i ricercatori hanno affermato che la presenza di plastica negli oceani solleva una serie di domande. Come cambiano le condizioni ambientali di microbi marini e la loro competizione per la sopravvivenza? Come cambia l’ecosistema marino e come il fenomeno incide sugli organismi più grandi? Cosa cambia se i microbi, patogeni compresi, vengono trasportati nel mare? Dato che le plastiche sono così longeve, possono svolgere un ruolo significativo nella distribuzione dei batteri nel mare. Le isole che non c’erano pongono una serie di drammatici interrogativi, ma soprattutto ci aprono gli occhi davanti al problema immenso del riciclaggio dei rifiuti: alla fine tutto quello che per pigrizia o disattenzione non siamo disposti a conferire correttamente prima o poi porterà al suicidio del genere umano.

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