Passeggiata metafisica a Livorno

Terrazza Mascagni: un mare a scacchi che mette in crisi anche le menti più razionali

Sembra di galleggiare in un ambiente astratto, fluttuare leggeri tra scacchi a perdita d’occhio che ingannano la prospettiva: è questa la sensazione che si prova attraversando la grande e suggestiva Terrazza Mascagni a Livorno, una delle terrazze sul mare più belle del mondo. L’attuale aspetto le fu dato nel dopoguerra, quando fu anche intitolata al celebre compositore livornese Pietro Mascagni, ampliandone il nucleo originale costruito negli anni trenta del secolo scorso sula spianta di un fortilizio che qui si erigeva come parte sistema difensivo della costa.

Smantellato nel 1872 a seguito della cessione al comune dopo l’Unità d’Italia, era noto come Forte dei Cavalleggeri, una torre con tre piani fuori terra e da un vasto complesso edilizio che terminato l’uso difensivo militare ha ospitato persino un parco di divertimenti, l’Eden ed alcuni dei primi spettacoli cinematografici italiani che si tenevano all’aperto. Questa grande spianata, caratterizzata dalla pavimentazione a scacchi e da una balaustra di colonnine che si perdono sulla vista del mare occupa un’area di 8.700 metri quadrati alternando 34.800 piastrelle bianche e nere. Un ottimo punto di fuga se passate da queste parti. Un mare di piastrelle su un mare d’acqua che lascia una sensazione di ampio spazio attraversandolo.

Non consigliata a chi soffre di agorafobia, a causa dell’ampio spazio aperto in continuità con mare e cielo, ospita un piacevole e caratteristico Gazebo per la musica costituito da un tempietto rotondo con una cerchia di colonne che ne sorregge la calotta sorretta. In epoca fascista la terrazza fu brevemente intitolata Costanzo Ciano, anch’esso livornese di nascita, figura di spicco del Partito Fascista e padre del più conosciuto Galeazzo che attraverso l’accostamento del nome lo faceva ritenere il principale artefice o finanziatore dell’opera come di altre strutture pubbliche.

Di forma inizialmente più regolare, si deve la conformazione sinuosa attuale (ripresa dagli appassionati di fotografia, un suggerimento: guardate le suggestive immagini del sito nikonclub.it) all’utilizzo nel dopoguerra delle macerie del centro cittadino distrutto dai bombardamenti. Il suo restauro a seguito di mareggiate, il ripristino delle aree verdi circostanti e la ricostruzione del Gazebo operato negli anni novanta ha reso la terrazza di Livorno un luogo assolutamente da non perdere per i turisti ed un’immancabile passeggiata estiva per gli abitanti della città.